Il mio primo pensiero non può che andare alle tante vittime della alluvione della Emilia Romagna e alle impressionanti perdite economiche che cittadini e cittadine hanno avuto un disastro vero e purtroppo lo dico con grande rispetto e non in polemica ma anche annunciato. Non voglio entrare nel merito se fosse meglio rimandare l expo piuttosto che farlo non spetta a me , di certo posso solo confermare che anche in mezzo alle mille difficoltà si è scelto con determinazione una ripartenza immediata della terra che ci ha ospitato, la Riviera Romagnola che è espressione in tutto il mondo di efficenza e accoglienza. Vanno agli Emiliani e Romagnoli gli applausi di tutti noi e anche gli aiuti dal mondo intero. A questo punto anche le mie considerazioni potrebbero risultare frivole rispetto a tanta tragedia, ma volendo condividere con voi le mie sensazioni sulla visita al Expodental non posso che farlo ora. Tra le meraviglie tecnologiche, le chiacchiere con gli amici ed i colleghi, la partecipazione a qualche interessante conferenza non c’è il tempo per riflettere su quello che si sta vedendo e la tre giorni riminese diventa un cocktail meraviglioso di luci colori e sensazioni, poi però un oretta per riflettere la si trova ed è lì che mi si sono elaborate o meglio per dirlo in termini moderni meschate le immagini e venute fuori, due considerazioni principali. La prima è legata a quello che abbiamo visto, e che ci hanno fatto vedere, è oramai chiaro che il nostro lavoro ha avuto una declinazione che forse nessuno di noi si sarebbe mai aspettato, se non chi per storia professionale ha frequentato gli ambienti più vicino alla sperimentazione e aveva già intuito qualcosa negli anni passati, io sinceramente no. Ora però sempre secondo la mia valutazione non c’è più assolutamente la possibilità di continuare come se nulla fosse, e l innovazione e la tipologia di lavoro che abbiamo davanti non permetteranno più alle piccole realtà di proseguire in autonomia senza subire danni permanenti, e attenzione a non confondersi perché ancora abbiamo quella piccola mole di lavoro che permette la sopravvivenza del nostro laboratorio. Abbiamo visto macchinari straordinari, bellissimi, futuristi e soprattutto destinati a sostituire l operato professionale che con l imminente arrivo della inteligenza artificiale potrebbe addirittura scavalcare la necessità di un assistenza alla macchina sostituendola da remoto. La mia domanda è, con l’attuale legislazione chi mi impedisce di produrre a distanza se l operatore è un tecnico giuridicamente abilitato? Vi rispondo io, NESSUNO. La seconda considerazione è invece sulla capacità di rappresentanza che abbiamo nei confronti di competitor e istituzioni, che oggi più di prima è pari a nulla e da ciò che vedo non è assolutamente destinata ad esserlo. La frammentazione della rappresentatività, problema atavico di tutta la categoria ci mette ancora di più in una posizione subalterna non solo con lo storico rapporto con la classe medica, ma oggi più che mai nei confronti della nuova classe di riferimento industriale che piano piano sta sostituendo il rapporto di lavoro primario tra il laboratorio ed il medico. Non possiamo permetterlo assolutamente, e se non invertiamo immediatamente la tendenza saremo noi stessi gli artefici della nostra diaspora. Concludo questa mia breve considerazione con due indicazioni,la prima è quella che la cooperazione e la condivisione tra soggetti diversi anche in forme inedite e nuove diventa vitale,la seconda è che non basta più intervenire sulla formazione o sul indirizzo del profilo come stiamo tentando di fare da decenni è invece assolutamente necessario rivendicare l esclusività del laboratorio odontotecnico nella costruzione del dispositivo medico su misura, e badiamo bene non condividendone le responsabilità giuridiche sul manufatto ma rivendicando che il dispositivo medico su misura può essere certificato Esclusivamente dal LABORATORIO ODONTOTECNICO DOVE E STATO FABBRICATO O DOVE È STATO FINALIZZATO QUEL DISPOSITIVO MEDICO PRODOTTO DAL INDUSTRIA. A questo punto la differenza sostanziale tra DISPOSITIVO MEDICO E DISPOSITIVI MEDICO SU MISURA diventa fondamentale per definire il futuro inquadramento e per collocare le nostre imprese in un quadro giuridico economico definitivo. Vi invito per tanto ad una profonda riflessione,e lo faccio soprattutto verso chi oggi cerca di rappresentare le istanze di un comparto super specializzato ma in forte crisi identitaria. Non rimandiamo più perché se è vero che il tempo è galantuomo il lavoro è dignità.
Massimiliano Chiodi
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