Termoli, lì 02/03/2022
L’altro giorno abbiamo appreso la notizia della scomparsa del caro Maestro, amico e collega, Antonio Tocco. Una grave perdita per l’Odontotecnica, sia a livello nazionale ma ancor di più a livello territoriale. Antonio Tocco nasce a Palena (CH) nel cuore dell’Abruzzo, sua terra di nascita, persona molto conosciuta per la sua professionalità e preparazione nella protesi totale, chi non ha fatto un corso con il Maestro Tocco o seguito una sua relazione?
Improvvisamente sono balenati nella mia mente tutti i momenti nei quali ho avuto contatti con il Maestro, il giorno che lo vidi per la prima volta a Pescara nel lontano 1978 nel laboratorio di Giardi e Pace in via Firenze. Il Sig. Pace mi spiegò chi era quel signore ed il motivo per cui era lì: stava organizzando un viaggio a Naturno. Ogni volta che l’ho incontrato, ho cristallizzato nella mia memoria quei piacevoli momenti professionali e goliardici. L’ultima volta che ci siamo visti già tanti anni erano passati, fu a un congresso nazionale a Pescara ed eravamo insieme moderatori sul palco.
Sono sempre stato un sostenitore della tesi che “nella vita si incontrano persone belle e belle persone”. Senza dubbio il Maestro apparteneva alla seconda categoria.
Ho conosciuto colleghi come Vincenzo Chiozzi e Tony Nobilio, che negli ultimi anni sono stati molto vicino al Maestro Antonio Tocco, e ho chiesto loro di raccontami del Maestro, con il quale hanno condiviso tantissime ore di crescita professionale e personale.
V. Chiozzi mi ha riportato ricordi e aneddoti che il Maestro gli raccontava, episodi inerenti la sua professione e della sua vita: “Appena finiti gli studi della scuola media, si trasferisce a Roma per iscriversi e frequentare l’istituto Eastman. La sera prendeva lezioni di stenografia, per prendere velocemente appunti delle lezioni dei professori.” Continua Chiozzi “In quegli anni passati a Roma ebbe la fortuna di vivere il momento d’oro della nostra professione, conoscendo Lyod Miller, Peter Thomas, il Prof. Mario Martignoni e tanti altri, ed anche il Prof. Passamonti con il quale ha collaborato ed insegnato per oltre 10 anni la protesi totale nei corsi a Naturno e negli Stati Uniti. Era curioso riguardo le novità, pronto ad allargare sempre le sue conoscenze.”
Continua V. Chiozzi “Tutti sanno della sua generosità e umiltà, riusciva con uno sguardo a capire il carattere delle persone e se in loro vi fosse un vero interesse per la sua arte, della quale non aveva segreti, metteva tutti nelle condizioni di risolvere i casi più complicati.”
Racconta ancora V. Chiozzi di colleghi che frequentavano il suo laboratorio anche la domenica per poter meglio apprendere i suoi insegnamenti e lui il Maestro era sempre pronto.
Nel ricordo del Maestro, Chiozzi prosegue e mi racconta della volta in cui il Maestro gli chiese di accompagnarlo alla fiera di Rimini anni addietro. Ricorda che era quasi impossibile poter camminare attraverso gli stand, si dovevano fermare in continuazione per amici, colleghi, persone che lo salutavano, che lo abbracciavano per le continue dimostrazioni di stima e affetto che gli venivano espresse. “La cosa che mi commosse tantissimo”, continua Chiozzi, “fu l’incontro con un suo collega, con il quale aveva tenuto per anni corsi a Naturno, era tanto che non si vedevano, si abbracciarono come due ragazzini per la sorpresa tanto che mi commossi, loro avevano gli occhi lucidi di felicità per essersi rincontrati”.
“Pensa”, prosegue V. C. nei i suoi inarrestabili ricordi “che nonostante il suo stato di salute, ha voluto portare avanti un corso di protesi totale.”
Ringrazio i colleghi che hanno ricordato la loro esperienza con Il Maestro Antonio Tocco. Vincenzo Chiozzi per i suoi ricordi, e Tony Nobilio, che gentilmente mi ha raccontato della festa a sorpresa dell’80esimo compleanno, alla quale hanno partecipato colleghi e relatori da diversi luoghi d’Italia per dimostrare il loro affetto al Maestro. Riporto un breve pezzo del discorso tenuto dal Maestro in quella serata, per ringraziare della fantastica sorpresa e del grande affetto dimostrato, sicuramente con riferimento al suo stato di salute: ”Il calore del vostro affetto fa sì che qualsiasi altra cosa possa accadere, ma potrebbe accadere, è talmente grande che mi darà la forza per superarlo.”
Abbiamo parlato tanto di Antonio Tocco, e dopo tanti aneddoti e ricordi, ho chiesto a Chiozzi e Nobilio, cosa rimanesse nel loro cuore del Maestro che hanno frequentato per oltre 18 anni.
La risposta è stata corale: “Ha saputo riempire la nostra vita professionale, tanto che quelle lezioni “professionali e di vita” continueranno ad essere il sale del nostro lavoro.”
Ciao Maestro, fai Buon Viaggio, noi non ti dimenticheremo.
Fabio Bondanese